La carne coltivata è uno degli argomenti da anni dibattuti da nutrizionisti e scienziati. Andiamo a scoprire nel dettaglio di cosa parliamo e come viene prodotta. I dettagli.
La carne coltivata rappresenta la nuova frontiera alimentare. Giusto o sbagliato le nostre tendenze in fatto di cucina stanno cambiando. La vecchia scuola contesterà tali usi ma tant'è. La questione è antica: già nel secolo scorso, infatti, si iniziava a riflettere sulle modalità di realizzazione di un prodotto che non seguisse le logiche della natura ma che potesse essere facilmente riprodotto in azienda. Spieghiamo nel dettaglio di cosa stiamo parlando.
Carne coltivata: una panoramica
Per carne coltivata intendiamo una tipologia di prodotto sviluppato a partire da colture di cellule animali e non attraverso l'allevamento e la macellazione come siamo abituati a pensare. Non è un'imitazione della carne fatta con altri ingredienti, come gli hamburger a base vegetale che sono composti da proteine a base vegetale, bensì un prodotto che, partendo da cellule di origine animale, si sviluppa senza bisogno di processi tradizionali. Alla base di questa scelta, da un lato il progresso tecnologico, dall'altro il benessere degli animali. Questo metodo di produzione, infatti, può produrre carne senza necessità di allevare e macellare. Tra tutti coloro che sostengono la carne coltivata, c'è la motivazione di una rinnovata e sicura produzione alimentare.
Questo perché nell'ambiente di laboratorio controllato, i prodotti a base di carne non dovranno affrontare il tradizionale rischio di contaminazione, con batteri come l'escherichia coli sempre in agguato. Certo, non sono da escludere nuove contaminazioni di laboratorio. Una produzione sostenibile di proteine sarà importante per i prossimi anni, a seguito dell'aumento della popolazione mondiale - oggi siamo circa otto miliardi -. Certo, da un lato vengono eliminati dal processo di produzione acqua e terra ma non sono affatto escluse maggiori emissioni di biossido di carbonio. A oggi il processo produttivo riguarda diverse fasi. Inizialmente, viene prelevato un campione di cellule staminali dall'animale. Queste vengono calate nei bioreattori, contenenti terreni di coltura che ne permettono lo sviluppo. Le cellule, poi, vengono disposte per costruire un archetipo di prodotto finale.
La carne coltivata è adatta al mondo vegano?
La carne coltivata non inficia sul benessere del bestiame. Inoltre, per la produzione non vengono considerate parti dell'animale. Stando così le cose, non dovrebbero esserci problemi ad annettere nell'alimentazione di vegani e vegetariani la carne coltivata. Nuovi studi andranno annessi, le ricerche andranno ampliate - anche per quanto concerne lo sviluppo complessivo e i piani di smaltimento di Co2 - ma all'orizzonte non è da escludere che già le prossime generazioni possano consumare abitualmente carne coltivata.
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