La morte tragica di Lilie James, brutalmente assassinata in Australia, ha messo in luce l'epidemia di violenza domestica e femminicidio che affligge il paese. Le statistiche, sconcertanti, mostrano un aumento di tali crimini, alimentando la necessità di un'azione decisa. Ma come possiamo proteggere le donne da queste relazioni potenzialmente letali? Tim Watson-Munro, psicologo criminale, ci offre una prospettiva dettagliata sulle dinamiche di controllo e manipolazione che caratterizzano queste relazioni.
Le statistiche sconvolgenti
Nell'arco di soli 10 giorni, sei donne sono state uccise in Australia, cinque presumibilmente per mano di uomini violenti. Tim Watson-Munro, in qualità di psicologo criminale, ha esaminato e analizzato numerosi casi simili. Ha identificato una serie di tratti di personalità comuni tra gli autori di tali crimini: uomini insicuri, con un fragile ego, che cercano di rafforzarsi attraverso la sottomissione delle donne. Questa dinamica, se sfidata, si trasforma in una minaccia che può evolvere in un modello di violenza fisica e psicologica, culminando nell'omicidio.
I segnali d'allarme nelle relazioni
Ma come possono le donne proteggersi da queste relazioni potenzialmente omicide? Watson-Munro evidenzia diversi segnali allarmanti che emergono nel corso delle relazioni. Tra questi, il "love bombing", una tattica in cui l'uomo sommerge la donna di affetto, regali e attenzione intensa fin dall'inizio della relazione. Questo comportamento, sebbene possa sembrare lusinghiero, può essere un segnale di forze psicologiche insidiose all'opera, che sfociano in un crescente controllo e manipolazione.
La manipolazione nelle relazioni
La manipolazione può assumere diverse forme: dal controllo coercitivo, in cui l'uomo insiste nel sapere dove si trova la donna, al tentativo di ostacolare le sue relazioni con famiglia e amici, richiedendo sempre più tempo esclusivo. Le obiezioni a questo comportamento sono spesso accolte con ritiro emotivo e attacchi denigratori all'autostima della persona. Questo modello di violenza, che può culminare in aggressioni fisiche, si intensifica quando la vittima perde i contatti con le fonti esterne di sostegno, diventando sempre più suscettibile alla manipolazione.
Gli strumenti del controllo
Uno strumento popolare di controllo è il gaslighting, in cui l'uomo nega la realtà della donna, portandola a mettere in dubbio il proprio giudizio e, nei casi estremi, la propria sanità mentale. L'uso di sostanze, come alcol e droghe, che influenzano il giudizio e il controllo degli impulsi dell'autore, rendono più probabile un comportamento violento. Watson-Munro sottolinea che, sebbene il comportamento dell'autore possa sembrare "pazzo", non è pazzia ma cattiveria consapevole.
Il momento di maggior rischio
Di conseguenza, il momento di maggior rischio per la vittima è quando cerca di lasciare la relazione. In questi momenti, le donne sono in grave pericolo. Esiste un modello di separazione e riconciliazione, in cui la donna viene sottomessa alle minacce o sedotta dalle promesse di un comportamento cambiato e un amore eterno. Inevitabilmente, il modello di abuso ritorna, portando alla separazione e all'omicidio potenziale.
Il caso di Hannah Clarke
Il tragico caso di Hannah Clarke, perseguitata dal suo ex compagno Rowan Baxter, prima che lui la spruzzasse con del carburante e desse fuoco ai figli del matrimonio, dimostra questa dinamica. Baxter ha poi messo fine alla sua vita, sottolineando come in molti casi, gli autori di tali crimini siano determinati a mantenere il controllo anche dopo la morte della vittima.
Tim Watson-Munro, psicologo criminale
Tim Watson-Munro è un noto psicologo criminale. La sua analisi di queste dinamiche di controllo nelle relazioni e di come possono essere affrontate è un contributo fondamentale alla comprensione e alla prevenzione del fenomeno della violenza domestica e del femminicidio.
La violenza contro le donne è un problema che non può essere ignorato. È un'epidemia che richiede una risposta urgente e decisa da parte della società.