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Stiamo assistendo ad una situazione curiosa e forse contraddittoria in Europa: nonostante la domanda di gas naturale liquefatto (GNL) stia calando, i Paesi europei continuano a costruire infrastrutture per la sua importazione. Ma perché? Cerchiamo di capire meglio.

L'espansione delle infrastrutture GNL in Europa

Da inizio 2022, in Europa sono stati aggiunti sei nuovi terminal GNL e uno in Francia è stato ampliato. Questo nonostante il consumo di GNL sia aumentato solo del 4,8% rispetto all'anno scorso, un incremento molto modesto se paragonato all'aumento del 46,2% nello stesso periodo del 2022. I nuovi terminal sono stati costruiti in Italia, Paesi Bassi, Germania e Finlandia. Anche in Spagna, il terminal GNL El Musel, chiuso nel 2013, è stato riaperto ad agosto 2022. In Francia, TotalEnergies LNG Services ha avviato la fase di messa in servizio del suo nuovo terminal GNL a Le Havre il 18 ottobre scorso.

Il divario tra domanda e offerta di GNL

Sebbene l'Europa stia espandendo le sue infrastrutture GNL, l'Explore IEEFA's European LNG Tracker dell'Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA) rileva che il divario tra la capacità di GNL e la domanda europea sta aumentando. L'importazione di GNL in Europa nel 2023 è aumentata solo del 4% rispetto all'anno scorso. Un dato molto diverso rispetto al periodo gennaio-settembre 2022, quando le importazioni erano aumentate del 62% rispetto allo stesso periodo del 2021.

Il futuro del GNL in Europa

Il nuovo World Energy Outlook 2023 dell'International Energy Agency avverte che l'espansione globale delle infrastrutture di GNL potrebbe creare un eccesso di offerta che potrebbe far crollare i prezzi entro la fine del decennio. Questa previsione mette in discussione l'idea che l'Europa abbia bisogno di più infrastrutture GNL per garantire la sua sicurezza energetica. I dati sembrano indicare il contrario. Infatti, nonostante i progressi nella riduzione del consumo di gas, i Paesi europei rischiano di passare da una dipendenza dai gasdotti russi a un sistema GNL ridondante, esponendo il continente alla volatilità dei prezzi.

Una strategia energetica da rivedere?

Di fronte a questi dati, è lecito chiedersi se costruire infrastrutture di GNL in Europa sia davvero la scelta giusta. Se da un lato sembra essere una strategia per diversificare le fonti di approvvigionamento energetico e ridurre la dipendenza dai gasdotti russi, dall'altro, i dati indicano che l'Europa ha già raggiunto i suoi obiettivi di stoccaggio invernale del gas e che le importazioni di GNL stanno appiattendosi. Inoltre, la costruzione globale delle infrastrutture di GNL minaccia di creare un eccesso di offerta che potrebbe far crollare i prezzi entro la fine del decennio. Forse, allora, è il momento di rivalutare la strategia energetica dell'Europa e considerare alternative più sostenibili e convenienti.

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