La Basilica di San Benedetto di Norcia, simbolo di forza e speranza, sta lentamente tornando alla sua antica gloria dopo il devastante terremoto del 2016. Ma attenzione, la strada per la completa ricostruzione è ancora lunga e tortuosa.
La Basilica di San Benedetto di Norcia dopo il terremoto
Sono trascorsi sette anni da quando un terremoto di grande intensità ha scosso l'Umbria e le Marche, una delle scosse più forti che l'Italia abbia mai sperimentato dal 1980. Oggi, con un respiro di sollievo, le campane della Basilica suonano nuovamente, segnalando un ritorno alla normalità. Ma non tutto è ancora tornato alla normalità, c'è molto lavoro ancora da fare.
Il terremoto ha causato una devastazione di vasta portata, alterando un'area di circa 8.000 chilometri quadrati. Questo evento è avvenuto solo poche settimane dopo il terremoto di Amatrice, che ha causato la morte di 299 persone. Ma adesso, la Basilica di San Benedetto di Norcia, un faro di speranza per l'intera comunità, sta lentamente tornando alla sua antica gloria.
Con l'impalcatura finalmente rimossa dalla facciata, la Messa è stata celebrata all'interno della Basilica, resa agibile grazie agli sforzi incessanti di ricostruzione. L'arcivescovo Renato Boccardo ha presieduto la cerimonia, portando un messaggio di speranza e rinascita per tutti i presenti.
La situazione attuale della ricostruzione
Nonostante i progressi, ci sono ancora 30.000 persone che vivono lontano dalle loro case nelle zone terremotate di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Guido Castelli, il commissario straordinario per la ricostruzione post-terremoto, ha affermato che si sta lavorando senza sosta per accelerare i lavori di ricostruzione e riportare queste persone a casa il più rapidamente possibile.
Secondo i dati forniti dall'ANSA, in Umbria sono state presentate 4.566 domande di ricostruzione privata, di cui 2.915 sono state approvate. L'importo richiesto ammonta a 1,5 miliardi di euro, mentre l'importo concesso è di 831 milioni di euro e l'importo già liquidato è di 426 milioni. Attualmente, sono stati avviati 2.875 cantieri di ricostruzione privata, di cui 1.625 sono già stati completati. Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, sono state programmate 349 opere, di cui 327 sono in corso e 15 sono state completate.
E' chiaro che c'è ancora molto lavoro da fare, ma la luce alla fine del tunnel si sta facendo sempre più vicina. Continuiamo a monitorare la situazione e a sostenere la popolazione colpita da questo terribile evento. La ricostruzione è un processo lungo e complesso, ma con l'impegno di tutti, riusciremo a riportare queste comunità alla loro antica bellezza.
Non dimentichiamo chi ancora soffre
Sette anni dopo il terremoto che ha colpito l'Italia centrale, i progressi nella ricostruzione sono evidenti ma c'è ancora molto lavoro da fare. È incoraggiante vedere che molte persone hanno potuto tornare alle loro case, ma ci sono ancora 30.000 persone che vivono lontano dalle loro abitazioni.
"La ricostruzione ha ingranato", afferma il parroco don Davide Tononi di fronte alla Basilica di San Benedetto di Norcia, che sta procedendo verso la completa ricostruzione e diventa il simbolo di rinascita. Ma non dobbiamo dimenticare che, nonostante i progressi, ci sono ancora 30.000 persone fuori dalle loro case nelle zone terremotate di Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. La strada è ancora lunga e il lavoro da fare è tanto. Continuiamo a lavorare instancabilmente per garantire un futuro migliore a queste persone e per non dimenticare mai la tragedia che hanno vissuto.