Avete mai pensato che la forma di ghiaccio più abbondante dell'Universo potrebbe essere diversa da quella che conosciamo? Una scoperta sorprendente ci porta a esplorare l'esistenza del ghiaccio superionico, un tipo di ghiaccio che si scioglie solo a temperature incredibilmente alte e che potrebbe essere presente non solo su Urano e Nettuno ma, forse, anche su molti esopianeti!
La scoperta del ghiaccio superionico
Una ricerca condotta dalla Stanford Linear Accelerator Center Laboratory in California ha portato alla scoperta di una strana forma di ghiaccio, il ghiaccio superionico. Questo tipo di ghiaccio, che sembra provenire da un romanzo di fantascienza, esiste nella realtà e non solo in laboratorio. Sorprendentemente, non lo troviamo sul nostro pianeta, ma su Urano e Nettuno. Questa scoperta potrebbe essere fondamentale per capire perché questi due pianeti presentano campi magnetici con particolari caratteristiche.
Il ghiaccio superionico è ben diverso da quello che conosciamo: i suoi atomi di ossigeno sono bloccati in un reticolo cubico solido, mentre gli atomi di idrogeno ionizzato sono liberi, scorrendo attraverso il reticolo come gli elettroni fanno nei metalli.
Il ghiaccio superionico: una forma di ghiaccio universale?
La cosa più affascinante è che questa forma di ghiaccio potrebbe essere tra le più abbondanti nell'Universo. Gli scienziati ipotizzano che il ghiaccio superionico possa essere presente non solo all'interno di Urano e Nettuno, ma anche su esopianeti simili. Questi pianeti, infatti, hanno pressioni estreme e interni molto caldi, condizioni perfette per la formazione del ghiaccio superionico.
Il ghiaccio superionico, inoltre, presenta ioni liberi, che gli conferiscono elevate proprietà conduttive e un punto di fusione altissimo, tanto da rimanere solido anche a temperature estremamente elevate, come avviene per i metalli sulla Terra.
Il mistero dei campi magnetici di Urano e Nettuno
In un recente studio, gli scienziati hanno sottoposto frammenti di ghiaccio superionico a potenti laser, creando condizioni simili a quelle presenti all'interno di Urano e Nettuno. L'analisi della struttura cristallina del ghiaccio ha così rivelato una nuova fase, chiamata Ice XIX, diversa dal ghiaccio superionico osservato in precedenza.
Questa fase presenta una maggiore conduttività rispetto al suo predecessore, il Ice XVIII. Questa caratteristica è fondamentale perché le particelle cariche in movimento generano campi magnetici. Se all'interno di giganti di ghiaccio come Urano e Nettuno ci fosse più ghiaccio solido e meno liquido, cambierebbe il tipo di campo magnetico prodotto.
Gli autori dello studio ipotizzano che all'interno dei giganti gassosi potrebbero esserci due strati di ghiaccio superionico con diverse conduttività. Se così fosse, il campo magnetico generato dallo strato liquido esterno interagirebbe in modo diverso con ciascuno di essi, rendendo ancora più strano il comportamento di questi pianeti.
Questa scoperta potrebbe spiegare quanto osservato più di 30 anni fa dalla sonda Voyager II della NASA, che ha rilevato campi magnetici insoliti su Urano e Nettuno.
Tra scoperta e conferma
Ricordiamoci però che, come sempre, le scoperte scientifiche sono soggette a ulteriori verifiche e conferme. Non prendiamo tutto per oro colato, ma rimaniamo sintonizzati su questo affascinante campo della ricerca scientifica. Se queste ipotesi fossero confermate, potremmo finalmente spiegare i misteri che circondano i campi magnetici di Urano e Nettuno.
Come diceva Galileo Galilei, "La scoperta è una luce che illumina il cammino della conoscenza". E questa scoperta sul ghiaccio superionico su Urano e Nettuno ci porta un passo avanti nella comprensione dei misteri dell'Universo. Non solo abbiamo confermato l'esistenza di questa forma di ghiaccio esotico, ma abbiamo anche scoperto che potrebbe essere la forma di acqua più abbondante nell'Universo. Continueremo a esplorare questi affascinanti fenomeni, nel tentativo di avvicinarci sempre di più alla verità nascosta nell'infinito spazio cosmico.