Immaginate di investire tutti i vostri risparmi in una proprietà, metterla a disposizione di viaggiatori di tutto il mondo e poi svegliarvi un giorno per scoprire che la vostra casa è stata allagata da feci umane. Questa è la storia raccapricciante di Erika, una "superhost" di Airbnb di San Francisco, che si è ritrovata con un debito di 300.000 dollari, senza una casa e in attesa di un bambino. Ma quello che è ancora più sconvolgente è che Airbnb, la piattaforma che avrebbe dovuto proteggerla, ha offerto solo un misero rimborso del 10% delle sue perdite totali.
Erika, conosciuta anche come Coach Erika, ha condiviso la sua storia, descrivendo come il suo sogno di possedere una proprietà si sia trasformato in un incubo. Dopo aver investito tutti i suoi risparmi per acquistare un edificio con due unità abitative, ha finito per perdere la sua casa e accumulare un debito enorme a causa di ospiti di Airbnb che hanno allagato il suo appartamento.
Il Risveglio da un Incubo
Erika racconta: "Mi sono svegliata venerdì 14 aprile al suono di gocce d'acqua. All'inizio ho pensato che stesse piovendo, ma guardando fuori dalla finestra della mia camera da letto ho visto un cielo azzurro brillante". Quello che ha scoperto successivamente è qualcosa che nessun proprietario vorrebbe mai affrontare.
Un Disastro di Airbnb
Nel 2023, dei temuti ospiti di Airbnb sono arrivati per un soggiorno di un mese. "Hanno fatto il check-out in anticipo, senza avvertire. Avevano otturato il water del bagno con salviette per bambini e feci umane", ha spiegato Erika. "Hanno anche danneggiato la valvola che regola il flusso d'acqua dal serbatoio alla tazza. Una tempesta perfetta", ha aggiunto.
La Battaglia per il Rimborso
Erika si è trovata a dover affrontare un debito di 130.000 dollari per le riparazioni e ha cercato di ottenere un rimborso da Airbnb. Tuttavia, la sua richiesta di rimborso è stata respinta e l'offerta finale di Airbnb è stata di soli 31.000 dollari, solo il 10% delle sue perdite totali.
Un Appello per l'Aiuto
Dopo un mese di "nessun progresso", Erika si è "disperata" e ha cercato di contattare chiunque potesse aiutarla presso Airbnb. Alla fine, un ex dipendente l'ha aiutata, ma nel frattempo, le sue spese non rimborsate sono salite a 300.000 dollari.
La storia di Erika mette in luce la necessità per Airbnb di prendere sul serio la sua promessa di protezione degli host e di fornire un supporto adeguato in situazioni di emergenza come questa. La domanda che sorge è: qual è la responsabilità di Airbnb nei confronti dei suoi host e come può garantire una maggiore protezione in situazioni del genere?